Mangaka hentai rivela come la casa editrice lo abbia portato quasi al suicidio

Ushino Kandume, stimato autore anche di doujinshi, racconta la sua storia

di Alex Ziro

Parliamo di un argomento molto delicato, ovvero della terribile esperienza capitata al mangaka hentai (non chiaro se è un singolo o un duo) Canned Beef o come è meglio conosciuto Ushino Kandune (Akabekomonster), che ha dichiarato su Twitter di essere stato molto vicino non solo a dire addio alla propria carriera ma anche alla vita.

Ushino Kandune ha parlato apertamente della realtà lavorativa alla quale era sottoposto, non dice mai chiaramente di quale editore parlasse ma vedendo il suo profilo sul celebre sito ed editore di hentai FAKKU si può essere molto facilmente portati a pensare che la casa editrice in questione sia la Wanimagazine, dato che è scritto chiaramente che molte delle sue opere presenti siano state pubblicate proprio per la loro rivista Comic Kairakuten, la rivista mensile “ero” più importante del Giappone.
 

I problemi sono ovviamente facilmente riconducibili prima di tutto alla paga, dato che asserisce che il suo dipartimento editoriale lo pagava solo 80.000 yen al mese (619 euro) ma che il pagamento poteva scendere anche a zero se avessero rifiutato 200 pagine di storyboard, inoltre le richieste degli editori diventavano sempre più assurde in prossimità di eventi come il Comiket.

Essenzialmente la paga si aggirava sui 7000 yen (54 euro) per tavola ogni due mesi, una cifra che non gli permetteva di sostenere le spese necessarie per vivere dignitosamente in una metropoli come Tokyo, quindi ha chiesto se fosse possibile lavorare anche per altre riviste ma gli editor come immaginerete hanno risposto in modo negativo, addirittura sbeffeggiando il suo lavoro aggiungendo che comunque sarebbero stati sforzi inutili, in quanto non fosse abbastanza famoso per poter sperare di riuscire a pubblicare altrove.
 

Tutto questo nonostante il mangaka stesse raggiungendo una fama sempre maggiore grazie alle proprie doujinshi, fama che però non ha cambiato la percezione che l’editore avesse di lui, anzi lo ha portato ad ulteriore sberleffi, prima con complimenti abbastanza sarcastici conditi da un ammonimento a non montarsi particolarmente la testa.

Arrivati a questo punto le incessanti critiche lo hanno bloccato dal poter fare dediche o disegnare al Comiket (cosa per la quale si scusa coi fan) oltre che aggiornare i propri social network (qui potete vedere anche il suo Pixiv).

Nel tweet infine ha aggiunto: “Non c’è nessun paradiso nel quale fuggire ma se vi sentite ad un passo dalla fine allora ricordate che scappare è la vostra unica possibilità”. Per scappare ovviamente si intende da questa orribile situazione lavorativa, difatti Ushino ha fatto la scelta tanto coraggiosa quanto giusta di licenziarsi e quindi non possiamo che augurargli il meglio per il futuro.

Fonte Consultata:
Anime News Network

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